Film LGBT: "Ne avete di f1n0cch1 in casa?"
regista:
Andrea Lorenghin Meroni (sarà presente in sala)
GENERE:
Documentario
ANNO:
2017
NAZIONE:
Italia
DURATA (min.):
83
LINGUA ORIGINALE:
Italiano
FLASH:
All'interno della produzione cinematografica nazionale la figura
dell'omosessuale è sempre stata trattata in modo macchiettistico e
volutamente oltraggioso, come se gli unici modi per affrontare un tema a
tutti gli effetti tabù fossero lo sfottò o la parodia. Per capirne le
motivazioni il giovane regista milanese Andrea Meroni ha incontrato i
principali protagonisti di quella stagione ormai lontana (come, ad
esempio, Lino Banfi, Enrico Vanzina e Leo Gullotta), esperti, critici ed
attivisti del movimento LGBTQ.
TRAMA COMPLETA: "Ne avete di f1n0cch1 in casa?" è un documentario che indaga
fenomenologia ed etologia, se così si può dire, della presenza degli
omosessuali nel cinema di genere italiano. Un piatto ricco in cui
ficcarsi ben volentieri. Infatti all'interno della produzione cinematografica nazionale la figura
dell'omosessuale è sempre stata trattata in modo macchiettistico e
volutamente oltraggioso, come se gli unici modi per affrontare un tema a
tutti gli effetti tabù fossero lo sfottò o la parodia. In particolare è
nel cinema di genere degli anni Settanta, e nelle sue varie
declinazioni, dalla commedia sexy al giallo, che si assiste ad una
presenza costante, a tratti ossessiva, di personaggi gay, incarnazione,
loro malgrado, di un sense of humor pecoreccio e sbrigativo e specchio
di un clima culturale retrivo ed evidentemente omofobo. Si riferisce a quando il gay era il “fr0c10” o il “f1n0cch10” nel linguaggio del popolino, l’”1nv3rt1t0” o il “p3d3r4sta” in quello della borghesia e il “diverso”, appunto, nel lessico più progressista. Diretto da Andrea Meroni che entra istrionicamente nel tessuto della narrazione sia come intervistatore sia come narratore on stage, "Ne avete di finocchi in casa?" è la mappa più completa finora tracciata nel territorio intergenere, da western a commedia, da giallo a poliziesco, da grottesco a drammatico, in cui la gaytudine si manifestava sullo schermo.
In gran parte obbedendo agli stereotipi che la società in cui quel cinema nasceva incasellava gli omosessuali o come frocie sculettanti e vaporose o come poveri disperati alla mercé di ogni violenza o, infine, come feroci e perversi antagonisti. Le eccezioni c’erano, ma solo come conferma alla regola.
Si tratta di una ricerca appassionante anche per l’abbondanza di testimonianze raccolte, un saggio colto ed esaustivo, infatti per capirne le
motivazioni il giovane regista milanese Andrea Meroni ha incontrato i
principali protagonisti di quella stagione ormai lontana (come, ad
esempio, Lino Banfi, Enrico Vanzina e Leo Gullotta), esperti, critici ed
attivisti del movimento LGBTQ.
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Prima e dopo il film ci confronteremo con il regista.
Locandina:
Trailer 1:
Trailer 2:
Trailer 3:
Alcune scene del film: